MARKETING ULTRA
Scopri tutto sull’innovativo metodo di lavoro di zimbrAVideo
LE ORIGINI DELL’ULTRA MARKETING
In italiano il termine “Marketing” può essere tradotto “mercatologia” o “mercatistica”, termini che non contemplano nè la sfumatura sociologica che suggerisce il termine inglese, né il ruolo strategico che questo sistema assume all’interno dell’impresa.
A partire dal XXI secolo, il termine è entrato sempre di più nella mentalità di aziende e imprenditori grazie al vantaggio che l’era digitale, grazie alla sua misurabilità, ha apportato permettendo di entrare in contatto con dati sempre più accurati e finalizzati a migliorare il rendimento del proprio prodotto nel mercato.
Tuttavia non trovo corretto parlare di rivoluzione digitale quando la stessa digitalizzazione è di per sé un fenomeno irreversibile e una sorta di rivoluzione permanente, destinata a cambiare le carte in tavola numerose volte nell’arco di pochi anni: se prendiamo la linea temporale dal 2005 al 2020 il nostro rapporto con la tecnologia digitale, veicolo predominante della comunicazione di oggi, è totalmente cambiato di anno in anno per arrivare alla sua forma visibile più recente nel 2020, durante la pandemia di Covid-19, evento catalizzatore che ha definitivamente legittimato la realtà nella suo equivalente digitale di rappresentazione.
A metà del decennio 2010- 2020 gli addetti ai lavori potevano già intuire il cambiamento continuo che stava subendo il consumatore e quindi il mercato. In primo luogo era necessario distinguere l’utente digitale dal consumatore convenzionale per capire dove avvenisse effettivamente l’attività di conversione, dove cioè le persone compiessero quell’azione significativa e misurabile capace di portare un vantaggio commerciale per l’azienda. In secondo luogo era necessario capire quella primitiva anomalia, ovvero quanto l’utente digitale e il consumatore convenzionale si fossero fusi in un ibrido capace di vivere la realtà on line e quella off line in un unica, grande esperienza.
Dal punto di vista oggettivo era necessario quindi introdurre un sistema nuovo che tenesse conto di questa anomalia e sviluppasse sia un approccio metodico sia nuovi linguaggi visivi da applicare al sistema di comunicazione.
Nel 2015 il mondo digitale era in continuo aggiornamento e non si avvicinava minimamente alla forma che ha assunto alla fine del decennio. Il superamento dell’incertezza corrispondeva a raggiungere risultati più aderenti al nuovo utente/consumatore, al suo rapporto con la tecnologia e con il mercato, alla sua crescità in termini di forza contrattuale, alla rappresentazione di vendita che faceva di se stesso grazie alla (in)consavevolezza di esser in parte diventato esso stesso un prodotto di mercato.
zimbrAVideo, prima del 2015, era un’azienda convenzionale schiacciata dal cambiamento. Sviluppava essenzialmente contenuti per agenzie di comunicazione ed eventi, video reportage, servizi fotografici e servizi di grafica; aveva un codice attività, il 59.11, che apparteneva ad un’altra epoca e che oggi conservano giusto le emittenti televisive e le produzioni cinematografiche.
L’effettivo cambiamento avvenne in corrispondenza di una crisi interna legata principalmente alla sostenibilità dell’azienda: nel 2014 fu assunto un secondo dipendente che studiasse la fattibilità di offrire un servizio di comunicazione integrata che ci permettesse di fidelizzare nuovi clienti diretti. Non mediati cioè da altre agenzie.
Fu alla fine dello stesso anno che pensammo di raccogliere tutte le esperienze maturate indipendentemente nel marketing e nello sviluppo di linguaggi multimediali per mettere insieme un progetto e offerte diversificate. Fu una scelta non dettata dalle opportunità di incentivi quanto dalla sopravvivenza stessa dell’azienda.
Nell’ambito delle produzioni multimediali ho sempre nutrito il dubbio che con l’avanzamento della tecnologia lo spazio di presidio di mercato si sarebbe ridotto e che sarebbe stato necessario costruire contenitori ad hoc per contenuti multimediali da veicolare: questa necessità rappresentava l’ancora di salvezza e consapevolmente il motore della ricerca.
È importante capire che cosa si intenda per Ricerca & Sviluppo. In primo luogo è un processo e non un risultato, quindi un mezzo e non non esclusivamente un fine. Ha un obiettivo che è quello di risolvere un problema a beneficio in primo luogo dell’intera economia e in secondo luogo a beneficio dell’azienda.
Se pensiamo ad una delle invenzioni rivoluzionarie del XX secolo, il trolley, faccio fatica ad identificare con R&S (o come novità in se) una semplice valigia con le ruote. La valigia esisteva già, le ruote anche. La ricerca sta nella sua concezione, nella creatività, nella visione a lungo termine; nel porsi il problema e nello slancio per superarlo. è un processo che nella sua prima fase è concettuale e parte da propedeutiche analisi di mercato ma anche da analisi delle connessioni con i processi sociali.
C’è un equivoco importante tra il concetto di Ricerche di mercato e quello di Analisi di mercato: la prima è un’attività propedeutica all’attività di Ricerca e Sviluppo quando la sperimentazione viene applicata ad un cliente specifico, la seconda è un concetto molto più ampio che prelude alla ricerca di base del macro progetto di R&S . Quindi se le ricerche di mercato hanno una fase di studio preliminare che prelude all’attività di Ricerca e Sviluppo sull’applicazione dei nuovi concetti su un determinato settore, le analisi sono necessarie per concorrere all’individuazione dell’incertezza e degli ostacoli da superare nella ricerca di base.
Inoltre il concetto di ricerche di mercato è essenzialmente un insieme di dati numerici, mentre l’analisi è uno studio dedicato all’approccio e al posizionamento del target su un determinato mercato. Nessuna ricerca di mercato si avvale infatti di aspetti sociali, perché la parte numerica non tiene conto di molta della realtà osservabile, come ad esempio intere famiglie in aeroporto che trasportano con fatica enormi valigie a mano. Oggi la realtà osservabile fa i conti anche con il fenomeno di algocrazia ed quindi è sempre più necessario misurare l’influenza che le macchine e l’Intelligenza Artificiale esercitano sull’uomo.
Nella difficoltà dei primi anni, zimbrAVideo ha avuto un vantaggio: aveva già una formazione forte in ambito video, ovvero quello strumento che secondo le analisi di mercato ha rivoluzionato trasversalmente la fruizione dei contenuti on line e che è stato il veicolo di nuovi linguaggi.
La prima certezza nel 2015 è questa: se fossimo uno chef e volessimo lanciare una ricetta, non lo faremmo utilizzando un testo scritto come è sempre stato in precedenza. Questa rottura è accaduta in pochi anni, a fronte di secoli di tradizione. Se oggi vogliamo cercare una ricetta, pretendiamo un video che spieghi passo passo la procedura e mai ci avvicineremo ad un testo da leggere.
MA PERCHÉ È AVVENUTO CIÒ?
Perché forse è più facile vedere un video che leggere un foglio? O forse perchè gli stessi dispositivi che utilizziamo per comunicare assecondano più un linguaggio rispetto ad un altro?
È partito tutto da questo cambiamento, dalla consapevolezza che il mezzo avesse contaminato i linguaggi. è la seconda domanda alla quale dobbiamo rispondere oggi.
Negli anni successivi questo cambiamento è avvenuto in tutti i settori e il vero motore del cambiamento per gli addetti ai lavori è stato intuirlo prima e pensare ai nuovi strumenti e ai nuovi linguaggi per comunicare. Nuovi linguaggi e nuove strategie per ciò che riguarda i contenuti ma anche i loro rispettivi contenitori.
È nato così per noi il concetto di Ultra Marketing: un approccio nuovo che studiasse il cambiamento del rapporto tra utente, macchina e dispositivo, elaborasse nuovi linguaggi e nuovi strumenti di divulgazione con la consapevolezza di non tessere il dialogo direttamente con il target ma con il dispositivo di mediazione. Dispositivo che restituisce al target utente il messaggio inviato dopo una serie di trasformazioni e processi.
Quindi costruire messaggi pensati affinché siano destinati alla loro trasformazione prima di essere recapitati.
La novità principale è stata quella di pensare la comunicazione mediata essenzialmente dall’Intelligenza Artificiale e quindi sviluppando strumenti, contenuti e linguaggi in grado di soddisfare la macchina per poter raggiungere il target.
È stato e lo è ancora (per le nuove tecnologie che si affacciano) un processo sperimentale con una parte di incertezza e qualche risultato inaspettato, che a sua volta rimette in discussione il metodo per renderlo costantemente migliore ad ogni passaggio.
Al netto di ogni componente di innovazione tecnologia. il processo di Ultra Marketing è un’attività di ricerca che appartiene in primis alle scienze sociali e umanistiche, una ricerca con l’obiettivo di acquisire nuove conoscenze da applicare o per concepire nuove applicazioni idonee a comunicarle.
L’Ultra Marketing si pone come un’insieme di azioni volte a risolvere e decifrare la transizione mercato guardando la cosa dalla prospettiva del rapporto uomo/macchina; non studia direttamente gli algoritmi dei Motori di Ricerca (che subiscono centinaia di modifiche all’anno), ma risponde (o tenta di rispondere) alle incertezze dell’attività di Marketing del secondo decennio del secolo XXI. Valuta quindi quanto la capacità di apprendimento delle macchine (Machine Learning, quindi l’Intelligenza Artificiale) stia cambiando il comportamento dell’utente, quanto lo stia influenzando, quanto l’utente sia consapevole e quanto sia involontariamente complice; quali e che forme di messaggi elaborare per un mercato in transizione.
Un macro progetto che abbracciasse 5 anni di attività doveva avere un piano e una timeline definite, cercando di strutturale il team sia con fornitori esterni dedicati a specifiche attività e ricerche, sia capitalizzando altre figure che dopo una formazione nella divisione più convenzionale dell’azienda sarebbero passate al team di R&S.
Il caso di Chiara Meliani è il più rappresentativo. Assunta nel 2017 per la sua preparazione e i suoi studi specifici, e al tempo stesso la sua giovane età che la rendeva una nativa digitale, è passata l’anno successivo al team R&S non senza una formazione di 9 mesi sugli obiettivi da raggiungere. Chiara Meliani è oggi la figura più strategica dell’azienda e il collante con la neonata Analytica srl.
Diversamente l’azienda si è avvalsa di collaboratori esterni come Timoteo Fontanella, con il quale ha sviluppato un rapporto triennale nel marzo 2016 per lo sviluppo degli strumenti multimediali ( Fontanella ha una specializzazione di marketing associata ai servizi video); Filippo Cappellini, inserito nel team solo l’ultimo anno con consulenze specifiche alla programmazione web; Nicola Donati e Marco Landi che hanno curato le attività più specifiche in ambito B2C (Business to Consumer) nel corso del 2019.
Del team originario Michele Morandi ha dato vita, insieme al collaboratore Filippo Cappellini, alla nuova realtà aziendale nata per industrializzare negli anni successivi i metodi e le conoscenze acquisite, ovvero Analytica srl.
In coincidenza con la nascita di questa nuova società, stiamo sviluppando e strutturando l’offerta relativa all’Ultra Marketing. C’è l’idea (sin dal 2021) di modificare il concetto in Marketing Ultra prima della sua costituzione in pacchetto di servizi. è possibile infatti che il concetto sia più corretto nella forma latina della frase anziché in quella inglese, per descrivere non l’”oltre” come risultato ma come tendenza, quindi destinata a modificare in relazione ai cambiamenti socio-tecnologici. Altro aspetto non meno importante sarà quello legato alla divulgazione dello stesso concetto come formula definita e proprietaria.
Non è possibile, infatti, in Italia brevettare un’espressione e/o un concetto rivoluzionario o un neologismo che descrivano anche un approccio o un metodo nuovo.
Non essendo un marchio o uno slogan l’unica strada è quella della sua commercializzazione e diffusione, attraverso la quale si può attrarre l’attenzione degli addetti ai lavori e successivamente dei lessicografi.
IDEAZIONE E SVILUPPO DI UN CONCETTO NUOVO
Lo stimolo che ha indotto alla ricerca e allo sviluppo di nuovi linguaggi è un’incertezza, determinata dalla trasformazione storica del consumatore / utente, incertezza alla quale abbiamo risposto con strumenti, linguaggi e metodi sia nuovi che innovativi.
La ricerca ha carattere sperimentale e ha come obiettivo lo sviluppo di un sistema che l’azienda stessa ha ideato e definito Ultra Marketing (di seguito anche U.M.), espressione che indica appunto “oltre” il marketing convenzionale e fa riferimento in parte al recentissimo fenomeno del consumatore aumentato ma propone anche una reazione alla metamorfosi del nuovo utente target.
Per i più scettici può apparire un modo per vendere la stessa cosa in un modo diverso, in realtà l’Ultra Marketing, espressione che per noi meglio spiega tale approccio, esiste come conseguenza di un fenomeno di massa che ha portato alla trasformazione radicale del consumatore.
È più logico, quindi, parlare prima di un consumatore aumentato che vive costantemente con un dispositivo che gli permette di accedere ad informazioni, acquistare, contrattare, giudicare, incontrare, costruire una rappresentazione digitale più concreta della realtà stessa.
Scherzosamente gli addetti ai lavori dicono “se non paghi per il prodotto che stai usando significa che il prodotto sei tu”; ed è esattamente questo che sta accadendo, nel consumatore si sta assottigliando lo spazio tra se stesso e il prodotto.
Il consumatore aumentato sta eliminando il confine tra realtà e rappresentazione.
QUALSIASI TIPO DI ESPERIENZA NON ESISTE SE NON RAPPRESENTATA
Senza la rappresentazione, infatti, sia essa un selfie, una recensione o un video, il consumatore (ma le persone in genere) perdono identità nel mondo presente.
Proviamo ad andare in un ristorante, in vacanza, o semplicemente a festeggiare una ricorrenza o la vincita della propria squadra. Se non ne lasciamo traccia niente è accaduto.
Le persone sono legate alla propria rappresentazione come questa è legata alla sua commercializzazione. Il consumatore diventa un prodotto dal momento in cui si rappresenta.
In questo scenario la grammatica dell’immagine in movimento, della comunicazione in genere, diventa un’indagine da cui nasce uno sviluppo continuo di nuove forme.
La fine del percorso 2019
IN QUESTO PROGETTO IL MARKETING NON È FINALIZZATO
SOLO ALLE PERSONE MA ANCHE ALLE MACCHINE
Nella fase finale del progetto di Ricerca e Sviluppo, vedremo come il target è tanto importante quanto lo strumento che utilizza.
Che siamo un consumatore o un addetto ai lavori, ogni giorno dialoghiamo con le macchine, con gli algoritmi, con i motori di ricerca e con le automazioni che vengono impostate per apprendere dai comportamenti. Vedremo come la SEO, un linguaggio di programmazione o un’animazione video, diventino strumenti di comunicazione in costante sviluppo che rispondono alle esigenze di un mondo ibrido tra digitale e reale che si muove in accelerazione.
La macchina oggi è il catalizzatore, quello che si pone tra desiderio e consumo.
Il progetto nel contesto di Ricerca e Sviluppo inizia un percorso che si pone come obiettivo lo sviluppo di strumenti, contenuti, metodi e strategie finalizzati a comunicare con nuovi e più attuali linguaggi verso i target utente che hanno modificato il loro comportamento in relazione all’avanzamento tecnologico dell’era digitale.
Il primo passaggio è puramente sociologico: si parte da un’analisi del cambiamento esistenziale del consumatore/utente che passa da semplice consumatore a “consumatore aumentato” capace quindi di fruire di un’unica realtà ibrida reale / digitale modificando alla radice il suo potere contrattuale.
Questa ipotesi di cambiamento che conteneva una componente di incertezza, di scommessa per un mercato in pieno cambiamento, ha tracciato il percorso di costruzione di strumenti e contenuti semplici nella prima fase (2015-2017), e di metodi e strategie complesse nella parte finale del progetto (2017-2019).
Alcuni degli strumenti che l’azienda mette in campo non sono da considerarsi semplicemente contenuti innovativi a sé stanti, perchè tutti fanno o faranno parte di un sistema integrato di comunicazione e strategie di marketing.
Lo sviluppo di contenuto multimediale, ad esempio, non si è limitato a proporre la novità di un’interazione semplice (già di per sé innovativa) con l’utente, ma è stato pensato all’interno di un disegno perché potesse funzionare come sistema. Collocato nel sistema, lo stesso linguaggio del contenuto può esser stato modificato in base alle esigenze di target. Un esempio su tutti è il progetto del sistema “galassia” di contenuti, applicata poi al cliente Knauf Italia nel 2016, che ha evidenziato come nel mercato di oggi non fosse più il prodotto a essere venduto ma l’esperienza da esso derivante: possiamo parlare quindi di un processo di marketing esperienziale per la prima volta in formato digitale, dedicato non alla vendita di un prodotto ma del sistema per incidere nella memoria del consumatore digitale.
Le indagini e analisi sviluppate a partire dall’incrocio di dati ricavati dai sofware a disposizione (ma anche semplicemente a partire da carta e matita) mirano in maniera estenuante a individuare il comportamento utente, i suoi desideri e il filtro a cui è sottoposto per mezzo dei dispositivi e dei software e motori di ricerca on line noti oggi. In sintesi, a partire dall’anno 2015 è stata pensata e disegnata una nuova comunicazione e, nello specifico, una nuova comunicazione commerciale aderente al cambiamento della fruizione e del flusso delle informazioni.
All’inizio del percorso di Ricerca e Sviluppo, l’obiettivo finale era meno definito in quanto i risultati potevano contenere un certo grado di incertezza. All’inizio del 2018 l’azienda ha sondato la possibilità di costituire una nuova società da immettere sul mercato, più direttamente dedicata agli strumenti sviluppati durante la fase di ricerca e sviluppo.
Al termine del quinquennio 2015-2019 è nata, in data 28 ottobre 2020, Analytica srl, che può definirsi il risultato dei cinque anni di ricerca, nonché la struttura che mette in pratica le conoscenze acquisite e fornisce servizi specifici ai suoi clienti.
In Analytica srl, fra i soci, compaiono due membri del gruppo di Ricerca e Sviluppo zimbrAVideo srl.
PERCHÉ LE RICERCHE DI MERCATO SONO OBSOLETE
Fino a pochi anni fa il marketing si basava su interviste dirette al cliente. Oggi possiamo intervistare 7 miliardi di persone ma intervistiamo solo il 5 % della mente del consumatore e del suo processo decisionale nell’era digitale.
Quello che guida realmente il consumatore è un processo inconscio. L’approccio ai dispositivi digitali rende possibile una mappatura dei percorsi più complessi e meno visibili del consumatore.
Questo avviene perché superando l’inibizione della relazione tra esseri umani chiediamo alla macchina tutto ciò che desideriamo, di cui ci vergogniamo o ci imbarazza. Siamo predisposti ad essere autentici e tracciando il nostro comportamento è possibile arrivare a definire meglio l’offerta verso il consumatore.
Le emozioni sono sicuramente oggetto di studio dell U.M. è indiscutibile, oggi non si vende con un messaggio diretto al consumatore (acquista!), non è sufficiente ed è per questo che le ricerche di mercato possono dare risultati non indicativi, perché si basano su risultati frutto di un risposta ragionevole e non emotiva.
Oggi invece le decisioni si basano sulle emozioni che si provano nell’esperienza diretta con la macchina.
Vedremo anche quanto il concetto di videogiocare abbia cambiato radicalmente l’esperienza utente perché accompagna il fruitore verso uno stimolo creativo, quindi il soggetto non è più passivo ma interagisce con la macchina.
Si parla di ricerche “di” mercato sul consumatore, ma l’attività propedeutica dall’U.M. è l’analisi “del” mercato considerato come elemento dinamico e organico.
Da qui in poi il termine “ricerca” è sempre inteso come analisi del contesto, come osservazione della realtà, dei dati e degli stimoli che esercitiamo attraverso l’attivazione delle emozioni.
Superata l’epoca in cui nel mercato la domanda superava l’offerta, è necessario creare strumenti basati su analisi di mercato che tengano conto delle componenti etiche e sociali.
L’Ultra Marketing si differenzia dal marketing tradizionale soprattutto perchè è un assetto strategico lontano dalla scialuppa salva business: non serve per vendere ma per capire quale posizione assumere per vendere.
Quindi possiamo dire che l’Ultra Marketing serve anche a sottolineare che il dato è inutile se non abbiamo le formule: il dato in sè deve essere guardato e filtrato attraverso un analisi della domanda di mercato, un punteggio (o ranking) dei bisogni, un punteggio della soddisfazione emotiva e nell’esperienza dell’utente con i propri dispositivi (quindi macchine, quindi linguaggio elaborato a monte per la macchina).
IL VALORE AGGIUNTO ALL’INNOVAZIONE, IL SUPERAMENTO DEL LIMITE
Ogni contenuto multimediale sviluppato rappresenta il primo terreno di applicazione sperimentale dell’Ultra Marketing. Ogni contenuto, infatti, è stato sviluppato a partire dalle conoscenze acquisite: queste a loro volta ha permesso una sperimentazione dei linguaggi ibridi e una loro correzione o adattamento in base ai risultati ottenuti.
Ogni prodotto entra nella sua fase sperimentale esattamente quando acquisisce le caratteristiche grammaticali per entrare nel flusso dell’UM.
L’individuazione dei nuovi comportamenti, delle abitudini e delle reazioni dell’utente è un processo complesso che prevede una valutazione attenta dei linguaggi, perché questi siano dinamici e si modellino costantemente al cambiamento. I dati di ritorno possono essere sorprendenti e possono suggerire correzioni di rotta anche nel sostrato di un prodotto.
Nel 2019 l’utente tipico in target per il progetto di marketing legato al cliente Bit Mobility (azienda di noleggio monopattini elettrici) si dimostrò essere corrispondente allo stesso che utilizzava applicazioni di sharing come Tinder (famosa app dedicata ai single): quindi un prodotto in realtà pensato dall’azienda madre per un determinato target era stato ribaltato da un’analisi più approfondita e si avvicinava ad un profilo utente più cosmopolita e turistico che utilizzava applicazioni di sharing geolocalizzate.
In questa ottica tutto il linguaggio e la grammatica stessa del messaggio cambiava sia nella sostanza che nella forma, virando la parte valoriale dei contenuti verso l’aspetto ludico e la condivisione in network rispetto ai capisaldi dell’ecosostenibilità su cui Bit Mobility presumeva di dover far leva per imporsi sul mercato.
Viene da sé che l’individuazione del target e del messaggio da recapitare nel mondo ibrido reale / digitale è un processo carico di incertezza e che può portare a conclusioni inaspettate.
Se per un target Business To Consumer (da qui in poi anche B2C) può definirsi un percorso medio / lungo, in ambito Business To Business (da qui in poi anche B2B) il processo può assumere contorni più incerti e richiede maggiore ricerca e analisi: l’evoluzione stessa del web e il suo ruolo ormai affermato di mediatore finanziario hanno reso il l’utente più complesso, consapevole al tempo stesso di acquistare ma anche di vendere e fare affari come persona giuridica. Se oggi si acquista su Amazon, si fa un investimento su E-toro e si cercano soluzioni per la propria azienda / ditta durante la solita sessione di navigazione, possiamo affermare con certezza che il destinatario del messaggio commerciale è cambiato, ha più potere contrattuale e non è mai passivo. Il processo avvenuto nel mercato è irreversibile.
In questa prospettiva Ricerca & Sviluppo non va intesa solo nella sua componente creativa ma come forma di risoluzione dei problemi. Ricerca & Sviluppo non è solo innovazione, è bensi il valore aggiunto all’innovazione in quanto è la base teorica e il patrimonio di conoscenze per il superamento di un limite, per il superamento dell’incertezza.
UNA DEFINIZIONE, UN APPROCCIO, UN METODO, UN SISTEMA
Ultra Marketing è il concetto introdotto e al tempo stesso un approccio metodico per individuare gli obiettivi di target in un mercato che ha visto cambiare il consumatore grazie al cambiamento delle tecnologie e ai sistemi di informazione.
La ricerca è il prodotto di un’indagine che parte dall’osservazione della duplice realtà odierna: la realtà on line e la realtà off line e la loro compenetrazione sia per ciò riguarda la comunicazione e il marketing rivolto alle persone fisiche che alle persone giuridiche (B2C e B2B).
In questa ottica la ricerca di mercato è un concetto obsoleto e lascia spazio all’analisi di mercato in realazione ai cambiamenti sociali: il presupposto da cui partire è che l’introduzione di internet non sia la stata la vera rivoluzione digitale. Il cambiamento è stato determinato dai dispositivi riceventi tali tecnologie come lo Smartphone e tutto il mondo dell’Internet of Things.
L’Ultra Marketing è la risposta al cambiamento sociale derivato da una mutazione antropologica che ha posto tutti i dispositivi connessi come estensione della conoscenza e della realtà.
L’approccio sistematico ha favorito la nascita di nuovi concetti e medodi nel corso degli anni come la fisica della Animazioni, cioè l’approccio in target in ambito video e multimediale che verte sui linguaggi costruiti sulle nuove esigenze; L’ecosistema strategico di U.M. finalizzato a introdurre un linguaggio aperto in modo che tutti gli strumenti di comunicazione possano dialogare tra loro.
Le attività di Streaming Ultra che permettano il superamento della realtà tangibile per esperienze commerciali e di informazione totalmente on line.
Tutti campi non convenzionali di applicazione dello stesso concetto, o meglio, le applicazioni sperimentali del concetto di U.M..
L’U.M. passa metodologicamente attraverso 5 domande propedeutiche:
1) All’utente finale l’offerta è imposta o si tende ad assecondare l’attitudine e l’atteggiamento del consumatore?
2) I sistemi informatici sono costruiti sulla profilazione del target. Se sì, su quali basi e analisi?
Come influiscono la macchina e i dispositivi sulla ricezione del messaggio?
3) è possibile che il consumatore possa considerare non separata la realtà on line da quella off line? Che possa informarsi e interagire on line e fare azioni commerciali (acquisti e vendite) off line (e viceversa)?
4) Quanto influisce la nuova capacità contrattuale del consumatore sull’integrità di Brand e la Brand reputation? Quanto queste devono essere comunicate con un linguaggio autentico e specifico?
5) Il modello è un B2B, un B2C o un ibrido?
Ogni attività passa attraverso questo tipo di analisi prima di passare alla sua fase sperimentale ed eventualmente andare a costituire nuovi metodi di approccio da classificare, industrializzare e commercializzare.
I 4 step del Metodo (riscontrabili in ogni ambito e progetto affrontato)